Bèla Lugosi

Attore

Biografia di Bèla Lugosi

“Dracula himself” (“Dracula in persona”), come veniva definito sulle locandine della Universal, nasce il 20 Ottobre del 1882 a Lugos (allora Austria – Ungheria, oggi Romania) con il nome di Béla Ferenc Dezsõ Blaskó. Il suo nome d’arte deriva appunto da quello della sua città natale. Ultimo di quattro figli, lascia la scuola all’età di 12 anni ed inizia a recitare sul palcoscenico probabilmente intorno al 1901. Fra il 1903 e il 1904 si esibisce in piccoli ruoli nei teatri di provincia, per poi passare a parti di maggior rilievo, finchè nel 1911 si sposta a Budapest e recita nel Teatro Nazionale d’Ungheria. In seguito fa il suo esordio sul grande schermo comparendo in una dozzina di produzioni cinematografiche ungheresi dal 1917 al 1918. Dopo il fallimento della prima rivoluzione russa nel suo paese, nel 1919, è costretto per motivi politici a trasferirsi in Germania. In terra tedesca prosegue la sua carriera ed appare in un certo numero di pellicole, generalmente ben accolte. Tra queste troviamo “La testa di Giano” (1920), trasposizione del Dottor Jeckyll di Stevenson diretta da Friedrick Wilhelm Murnau e tuttora considerata perduta. Nell’Ottobre del 1920 decide di emigrare negli USA, dove approva a Dicembre dello stesso anno. Fondata una compagnia teatrale con alcuni colleghi, allestisce inizialmente rappresentazioni per gli immigrati suoi compatrioti, ma già nel 1922 debutta a Broadway. Il suo esordio nel cinema americano avviene invece nel melodramma “The Silent Command” (1923), nel ruolo di un sabotatore straniero. Seguono altri film anni ’20, tutti muti e spesso su personaggi di cattivo o comunque di origine europea. Nel 1927 viene scelto per la parte di Dracula in un adattamento teatrale del celebre romanzo di Bram Stoker, ed è subito un trionfo. Lo spettacolo arriva a contare ben 261 repliche a Broadway; e dal teatro al cinema il passo sarà breve perché nel 1931 Lugosi impersonerà il principe delle tenebre anche nel “Dracula” su celluloide prodotto dalla Universal con la regia di Tod Browning. La sua recitazione ipnotica e magnetica, unita al suo esotico e suggestivo accento ungherese, sono la carta vincente del film e lo portano al successo internazionale. Ormai divenuto una star del genere horror, nel proseguo del decennio prende parte a molte altre pellicole fantasy e del terrore, non solo di marca Universal: “L’isola degli zombie” (1932), “Il dottor Miracolo” (1932), “Il gatto nero” (1934), “Il corvo” (1935), “I vampiri di Praga” (1935). In alcune di esse lo vediamo in coppia con Boris Karloff, suo principale concorrente dopo aver interpretato la creatura nel leggendario “Frankenstein” diretto da James Whale nel 1931 (ruolo che l’attore ungherese aveva, sembra, rifiutato). Nella seconda metà degli anni ’30, oltre a comparire di nuovo con Karloff ne “Il raggio invisibile” (1936) e “Il figlio di Frankenstein” (1939), è un assassino deforme nell’horror britannico “Gli occhi neri di Londra” (1939) ed appare come capo del KGB nella commedia di Ernest Lubitsch “Ninotchka” (1939). Negli anni ’40 recita in “L’uomo lupo” (1941), veste i panni del servitore Igor in “Il fantasma di Frankenstein” (1942), ancora con Karloff, ed interpreta la creatura in “Frankenstein contro “L’uomo lupo” (1943). Tranne il valido “La jena” (1945) di Robert Wise, la sua carriera affonda però ben presto in B-movies di scarso valore come “The Ape Man” (1943). Dipendente dagli oppiacei, soffre una decadenza artistica ed economica sempre più drammatica. La Universal si ricorda di lui solo per coinvolgerlo in una parodia, nel divertente “Il cervello di Frankenstein” (1948) con Gianni e Pinotto. Ed Wood, il “peggior regista di tutti i tempi”, è il solo o quasi a trovare spazio per lui negli anni ’50, rendendolo protagonista nei suoi film horror e fantascientifici. Con la sua regia Lugosi è lo strano scienziato che funge da narratore onnisciente nel docu-drama sul travestismo “Glen or Glenda” (1953) ed interpreta uno scienziato pazzo nell’horror “La sposa del mostro” (1955). Muore il 16 Agosto del 1956, per un attacco cardiaco. Viene sepolto con addosso il mantello di Dracula, nel quale si era ormai tragicamente immedesimato. Sfruttando alcuni minuti di girato precedenti e completando il tutto con una discutibile controfigura, Wood ne ricava quello che sarà, postumo, il suo ultimo film: “Plan 9 From Outer Space” (1959).